Trama: Da me a me è la storia di un incontro tra Giacomo, un notaio sessantenne, e Giulia, una bella e ricca diciassettenne, anoressica, appena uscita da un tentativo di suicidio.
Giulia viene affidata a Giacomo sino al compimento della maggiore età. I mesi che trascorreranno insieme, nella villa sull'Argentario, porteranno ricordi, confessioni, eccessi, bugie e indicibili desideri.
Commento: Da me a me, scritto sotto pseudonimo per via dell'intreccio che può apparire eccessivo sotto alcuni punti di vista, non è un romanzo erotico come si potrebbe ipotizzare dalle prime righe, ma è piuttosto un romanzo introspettivo, un viaggio alla scoperta di sé in cui il sesso sembra quasi un mezzo per ritrovarsi. Giacomo, che diviene inaspettatamente tutore di una ragazza giovanissima e con poca voglia di vivere, coglie infatti da questa situazione lo spunto per riflettere sulla sua vita e sulle vicende che l'hanno caratterizzata.
Il rapporto tra i due personaggi - entrambi protagonisti allo stesso modo nonostante sia prevalentemente Giacomo a raccontare - esprime il male di vivere che caratterizza certe situazioni, soprattutto quando alle spalle si ha una famiglia inesistente o incapace di accorgersi di quel che sta accadendo. L'autore racconta esistenze diverse, dando voce ad entrambi i personaggi, che parlano del disagio interiore provato, ciascuno dal proprio punto di vista . E' facile allora assistere ai tentativi di autodistruzione, alla nascita di legami al limite del patologico ma che assumono, in qualche modo, valore di presenza, dando all'interessato comunque la sensazione di vivere, di contare per qualcuno. Inutile sottolineare il crollo cui si va incontro quando, per un motivo o un altro, anche questi legami naufragano.
Giacomo e Giulia, nonostante il divario generazionale, si confrontano senza remore, senza nascondersi nulla pur non comprendendo, di tanto in tanto, il differente modo di pensare dell'altro, legato proprio alla grossa differenza d'età ed a volte deridendosi bonariamente in tal senso. Un confronto continuo, che porta ad un'analisi intensa delle scelte fatte, delle paure che hanno contraddistinto l'intera esistenza segnandone, in modo più o meno grave, il corso.
Quella che A. Paglia racconta è una storia che va un po' interpretatata e che, a ben guardare, chiarisce la sua essenza nel titolo e nell'epilogo: soffermandosi su questi aspetti e sulle parole conclusive di Giulia, infatti, tutto appare chiaro. Molto particolare.
(Maria Guidi)
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