Trama:
Marta è una giovane donna alle prese con alcune difficoltà: una relazione sentimentale difficile, un lavoro che non la soddisfa pienamente, una collega che la mette sempre alla prova, giudicandola in continuazione. Si trova così, suo malgrado, a dover scegliere se continuare a subire le decisioni degli altri o appropriarsi, al più presto, di una maggiore consapevolezza di sé. Saranno gli amici Dino e Marika ad aiutarla, ma non solo: i paesaggi osservati la mattina da un treno in corsa, il via vai veloce della gente di città, la solitudine delle persone che osserva ai bordi della stazione. Tutto ciò la porterà a confrontarsi con se stessa, portandola a maturare e a diventare definitivamente indipendente, prima di tutto, dalle sue paure. Paure che cerca anche di affrontare scrivendo una serie di lettere a un amico che credeva di aver dimenticato, perso chissà quando e mai più ritrovato.
Commento:
Scritto sotto forma di lettere a un amico (la sua vera identità si scoprirà solo verso la fine) che non vengono però mai spedite, Da cielo in terra assume, proprio per questo, quasi l'aspetto di un diario personale, un continuo raccontarsi da parte della protagonista, Marta, che si sfoga narrando tutto quel che le accade.
Vita quotidiana, contrasti sul lavoro, grandi amici e storie finite, nuovi amori finalmente vissuti o solo immaginati sono i tanti argomenti di conversazione che la giovane donna tocca sfogandosi col suo misterioso interlocutore, in un viaggio all'interno di sé che è soprattutto un bisogno di conoscersi e capirsi, magari anche di imparare ad accettarsi per quel che si è, con pregi e difetti.
Il romanzo è relativamente breve ed anche abbastanza scorrevole. Il continuo scrivere di questa ragazza consente al lettore di imparare a conoscerla, di capirne le paure e i timori anche se, nel complesso, l'impressione che se ne ricava è quella di una donna concentrata prevalentemente su se stessa, che sembra vivere un po' al di fuori dalla realtà (la presunta storia con Biagio ed il suo giustificare qualsiasi azione compiuta da quello che, solo lei, considera il suo fidanzato, ne sono la prova) e che appare convinta di essere al centro dell'universo, come se tutto e tutti dovessero comunque tener conto dei suoi desideri, della sua presenza, di lei, in generale.
Solo nelle ultime pagine Marta inizia ad aprire un po' gli occhi, a cambiare atteggiamento e, pur non accettando ancora pienamente la realtà, sembra intenzionata a cambiare, mettendo finalmente un punto fermo a tanti aspetti della sua esistenza che avevano valore e spessore solo per lei.
Questa rinascita è lasciata all'immaginazione del lettore, perché il romanzo si conclude con il desiderio di cambiamento della protagonista (Voglio diventare un'altra, essere un'altra. Vorrei essere felice) che, per dare un taglio netto al passato, si concede una vacanza, dove mare e sole l'aspettano e dove, in solitudine e lontana anche da quel diario che ci ha permesso di conoscerla, cercherà di far ripartire la sua esistenza.
(Maria Guidi)
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