Trama:
Una lettura critica della legislazione antimafia, che passa attraverso le operazioni della magistratura, la rigidità del regime carcerario del 41 bis, le anomalie del "concorso esterno", la presunta "trattativa" tra Stato e mafia. Un diritto imperfetto, che innesca continui conflitti con il potere politico e lede fondamentali garanzie costituzionali del cittadino. L'accostamento di analisi storiche, sociali, giuridiche, permette inoltre una genuina riflessione su cosa siano divenute oggi le organizzazioni mafiose, e su quali siano gli strumenti migliori per combatterle.
Commento:
Può forse sembrare una mezza provocazione, in un mondo in cui tutti i giorni le prepotenze e le pressioni della mafia continuano a costituire una grave minaccia, mettere al primo posto la critica dell'antimafia, quasi un trucco per difendere la mafia stessa.
In realtà non è cosi e lo spiega con autentica bravura l'autore del volume, Andrea Apolllonio, un giovane laureato che si è occupato, nel suo dottorato di ricerca, degli eccessi pericolosi di "arretramento delle garanzie", che stan finendo col guastare la cultura antimafia.
Ed è proprio "l'avanzare della paura" ad agire nell'ombra di un sottobosco mentale di sospetti e pregiudizi, la paura che in qualche modo si finisca pur sempre a fare il gioco dei boss.
Il concetto stesso di garantismo può valere, sempre e in ogni caso, nei confronti di chi è accusato di gravi crimini?
Occorre guardare all'antimafia stessa come a una sorta di "semilavorato", un vero e proprio diritto imperfetto, che finisce col crescere su se stesso e che è costretto a misurarsi con questioni attualissime, non ultima la questione della trattativa fra Stato e mafia che, ogni giorno, ricompare come rebus, segnalando l'intreccio di storie ufficiali e storie segrete.
Apollonio procede senza timori, ma consapevole dei rischi a una lettura critica della legislazione antimafia; non si stanca di annotare i guasti, maggiori e minori, innescati da una serie di discutibili operazioni della magistratura: dalle rigidità davvero inquietanti presenti nel regime carcerario del 41 bis, alla questione delle anomalie e contraddizioni operanti nel tema del "concorso esterno" in associazione mafiosa, su cui si sofferma con taglio altrettanto critico.
In questo senso, siamo di fronte a un lavoro che mancava, nella sua capacità di sommare, elencare, segnalare, mettere in dubbio il tutto, senza comunque mai dimenticare come si siano, a loro volta, trasformate le organizzazioni mafiose e come si tratti di operare a un doppio livello, salvaguardando tutte le prerogative della cultura garantista e sottolineando la capacità trasformistica delle stesse culture mafiose.
Un lavoro che fa onore a chi ha studiato con passione e che costituisce, a questo punto, uno strumento prezioso per chi vuole specializzarsi sul tema.
(Attilio Mangano)
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