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Genere: Narrativa

Trama:
Mirna, immersa nel suo mondo di letture, scopre nel suo corpo le conseguenze di un dolore intimo e muto. Mia, inchiodata alle sue responsabilità, medita di andarsene lontano. Le due donne, madre e figlia, si guardano attraverso lo specchio di un male generato dall'abbandono. Nella presente-assenza di un uomo, un marito e un padre, la malattia è occasione di trasformazione e riscatto. Come un fiume in piena scioglie gli argini, è chiave che apre le porte ai sogni, all'ironia, ai ricordi, alla poesia. La vita poi, tornando dal suo giro, si presenta con il suo bagaglio migliore.

Commento:
Un titolo che può sembrare strano, Antologia della malata felice è una storia intensa e ricca di pathos che ci mostra due donne, madre e figlia, costrette ad affrontare lo spettro di una brutta malattia e lo scenario, quindi, di una possibile perdita. Tale drammatica situazione è aggravata pesantemente dalla totale assenza dell'uomo, padre ed ex marito, incapace di preoccuparsi di qualcuno che non sia egli stesso.
Può una separazione rappresentare un motivo sufficiente a tenerci lontani dalla persona con cui abbiamo condiviso parte della nostra esistenza, se questa è in pericolo di vita? Si possono cancellare tanti anni vissuti insieme, lasciando una figlia ad affrontare da sola un evento così traumatico?
La totale mancanza di senso di responsabilità e l'assenza volontaria dell'uomo, rappresentano uno dei maggiori motivi di dolore per le due donne, incapaci di accettare scelte che faticano a comprendere.
In contrapposizione a questa figura maschile, debole e senza carattere, ci sono le due protagoniste, la cui umanità cresce col proseguire della storia. Il romanzo si conclude con un finale positivo e ricco di significato che parla di crescita interiore, di accettazione del bello ma anche del brutto della vita, di maturità, con due donne diverse, forgiate dagli eventi.
All'epilogo sereno si giunge però attraverso la sofferenza ed i piccoli atti di egoismo, i sacrifici fatti per amore altrui ma anche le piccole vittorie. Mentre i ricordi sfilano senza tregua, ecco allora i capricci per ottenere quel che si desidera e la gioa dei primi passi, la follia degli inseguimenti di nascosto e la voglia di allontanarsi da quel che accade contrapposta, però, alla paura di allontanarsi dall'ospedale anche solo per un attimo... ma per fortuna tutto scorre e, in un modo o nell'altro, un epilogo c'è sempre.
Un romanzo breve ma intenso, che ricorda al lettore il senso della vita e la necessità di assegnare, ad ogni cosa, le giuste priorità.
(Maria Guidi)



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