Trama:
In 13 sardine circa i cani portano gli stivali, Thor si è un po' lasciato andare, alle mogli si mette un microchip nell'orecchio, i bar servono caffè al ginepro e riverniciare la vostra bicicletta la farà andare più veloce.
Pigiati come sardine, tredici racconti circa parlano con un linguaggio diretto e veloce del mondo in cui viviamo e di un'umanità sospesa tra quotidiano e surreale.
Commento:
Un piccolo volumetto tascabile, comodo da leggere in viaggio o sotto il sole primaverile seduti su di una panchina. Una lettura leggera e sicuramente di poco impegno, a volte pazza, a volte sagace, dalla quale emergono microscopiche riflessioni sulla realtà o dubbi indissolubili sul messaggio che l'autore cerca di trasmettere. "In questo libro che parla di sardine, di sardine non si parla mai", si trovano invece differenti personaggi racchiusi in brevi e brevissime storie indipendenti, alcune delle quali, però, finiscono per rendere la lettura poco scorrevole.
Simpatico e frizzante nel ritmo e nel contenuto è il capitolo "Storia di un personaggio cattivo" il quale, ovviamente, non viene nominato per paura che crei scompiglio: qui emerge anche un'autocritica velata dell'autore a se stesso. Enigmatico è invece "Il cane con gli stivali gialli", che lascia il lettore con mille domande sul significato reale del racconto.
Stretti stretti e di lettura rapida, questi 18 racconti lasciano letteralmente a bocca aperta, ma forse non tutti apprezzeranno i contenuti non-sense ed il linguaggio diretto e provocatorio che, a volte, sfiora la volgarità.
(Jessica Franco)
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