Genere: Fantasy


Trama:
A.D. 1348, la Chiesa, accusata di dissolutezza, amministra il suo potere dal volontario esilio di Avignon ed un profondo malessere si è ormai diffuso tra i fedeli; i Reali di Francia e Inghilterra sono impegnati nel logorante conflitto dei "cent'anni" che li assorbirà totalmente nelle loro vicende private ed ecco abbattersi sull'Europa come un Divino flagello quella che sarà ricordata come una delle più terribili pandemie dell'umanità: la "peste nera", che spazzerà via gran parte della popolazione. Tre fuggitivi si spostano dall'Italia al Nord Europa, risalendo le vie dei pellegrini per cercare di risolvere un antico enigma. Un enigma dietro al quale si nascondono forse delle risposte sull'umana esistenza e sull'armonia cosmica che lega tutte le cose. Ed in questo loro cammino incontreranno difficoltà e tranelli tesi da uno spietato persecutore, ma anche un'umanità varia, pronta ad offrire loro amicizia, solidarietà, amore, in un crescendo di emozioni, sino a giungere all'imprevedibile e suggestivo epilogo.

Commento:
Libro molto suggestivo che lascia sicuramente riflettere. La storia ruota attorno ad un medaglione che nasconde un profondo segreto. I protagonisti, il monaco Stefano e il novizio Bernardo, intraprendono un lungo viaggio verso l'Irlanda, terra di miti e leggende, per trovare soluzione al mistero, fuggendo dall'Inquisizione che li accusa di aiutare un'eretica: ma la giovane Cerridwen sarà davvero quello che gli inseguitori credono?
Il viaggio è lungo e costantemente intralciato sia dagli inquisitori che da un morbo letale che colpisce lentamente gli abitanti di ogni città.
Il ritmo non troppo frenetico del romanzo permette al lettore di calarsi bene nel contesto storico e capire le difficoltà che gli uomini dell'epoca furono costretti ad affrontare, in particolare quelli vicini alla Chiesa. In tal senso, aiutano anche le differenze di linguaggio utilizzato: semplice tra gli abitanti dei vari luoghi incontrati dai protagonisti e aulico tra i monaci e gli appartenenti all'ordine religioso (sono presenti diversi latinismi, prontamente tradotti).
Il racconto sembra quasi seguire, in maniera molto velata, le tappe della vita di ognuno di noi, dove padre Stefano rappresenta l'infanzia, durante la quale siamo senz'altro più vicini alla spiritualità; il giovane Bernardo la giovinezza, che ci mette alla prova con varie tentazioni e ci pone di fronte a una scelta, quella che tutti noi dobbiamo affrontare e che ci porta ad orientare la nostra vita verso una strada devota o meno a Dio.
Storia davvero curiosa, ai limiti della realtà e con un finale decisamente particolare e intrigante!
(Jessica Franco)

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