Trama:
Incubi, amori maledetti, drammi metropolitani, viaggi allucinanti, eros e follia: otto storie tese come lame affilate, otto storie accomunate da una lieve inquietudine che cala inesorabilmente su di esse, come una pioggerella fine e fitta sulla città. Danilo Lenzo è un maestro nel costruire racconti che traboccano di ansia e tensione. Tra rimandi alla tradizione gotica ed echi di Arthur Conan Doyle, vengono descritti piccoli e grandi drammi contemporanei. E sullo sfondo, la sensazione lucida e fatale del malessere sociale, dell'ambiguità dei sentimenti, dell'ineluttabilità del destino.
Commento:
Un piccolo libro che, in meno di cento pagine, racchiude otto storie che lasciano il segno. Sono racconti che fanno riflettere sulla società moderna, sul bisogno degli altri che ognuno di noi sente ma, in particolare, ciò che emerge maggiormente è il tema della follia, il disagio mentale, il tutto all'interno di un'atmosfera surreale dove spesso il mondo dei vivi si unisce a quello dei morti.
Non sono solo gli elementi soprannaturali a far si che si rimanga immediatamente coinvolti dai racconti; ad essi si aggiungono infatti la passione e l'erotismo, visti dagli occhi di chi li vive come una condanna e le macabre storie di esseri che mangiano cadaveri o uccidono persone solo toccandole, ma che trovano comunque chi riesce ad amarli, con viaggi ultraterreni che coinvolgeranno anche il lettore in una corsa contro il tempo per sfuggire alla morte.
Tutti i personaggi sono singolari e caratterizzati da una complessa psicologia che fa sì che, nel lettore, cresca uno stato di tensione e ansia, pur non riuscendo, a volte, a capire fino in fondo i dettagli della storia.
Otto racconti coinvolgenti e avvolti di mistero, che toccano nel profondo.
(Jessica Franco)
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