Genere: Giallo

Trama:
Nel 1969, la ventenne Laura Brighi, fuggita dai genitori, entrambi alcolizzati, trova rifugio presso l'affittacamere Rachele Minardi, che diviene sua intima amica. Lì Laura conosce Mario, se ne innamora e presto rimane incinta. Mario ha grossi guai, e, costretto a commettere un omicidio all'estero, la abbandona senza preavviso. Con l'ausilio di Rachele, Laura metterà al mondo una bimba, che chiamerà Roberta e porterà con sè a Milano, tentando di iniziare una nuova vita vendendo i quadri che è abilissima a dipingere e divenendo gradatamente e con sacrificio la prima gallerista di Milano. Il 19 maggio del 2009, ormai sessantenne, riceve l'imprevista visita del suo antico amore, che la scongiura di riprendere la relazione troncata quarant'anni prima. Nel frattempo egli è riuscito a rifarsi una vita in Argentina ma, essendo rimasto di nuovo solo, si ripresenta a Laura, che lo rifiuta e lo caccia via. Poco dopo, ella viene uccisa all'interno del suo negozio. Vengono a turno interrogati il portiere dello stabile dove è stato commesso l'omicidio, Virginia Solieri, la sua segretaria e la figlia Roberta; poi sarà la volta di Mario. Tutti hanno un alibi di ferro. In breve, anche Roberta e Mario vengono assassinati. Il commissario incaricato del caso si trova in grosse difficoltà. Stanno morendo tutti quelli che avrebbero potuto essere i colpevoli. Egli, dopo un'incredibile serie di colpi di scena, scoprirà chi è il soggetto dalla psiche devastata che ha commesso ben sei delitti, riuscendo a trovare la prova schiacciante per inchiodarlo.

Commento:
In questo romanzo giallo, Rosario Aveni ci prende per mano e ci guida in un sentiero attraverso la paranoia, quel sentimento ossessivamente circolare che cattura le proprie vittime in spirali di violenza, autodistruzione, o annichilimento. Una paranoia che accompagna in modo simbolico, come musica di sottofondo, efferati omicidi che si susseguono in un crescendo di violenza. Scopriremo, anche tramite un sapiente uso della metonimia narratologica, essere uccisioni legate in modo inequivocabile da un fil rouge. La sfida che l'autore ci lancia è di riuscire a scovare entrambi i capi del filo, collocando gli eventi narrati in modo logico e sequenziale; obbiettivo che si dimostrerà non facile. Certo, buona parte degli avvenimenti si svolgono ai giorni nostri, in una Milano ben caratterizzata e riconoscibile, ma non si potrà ignorare l'importanza del passato, dei suoi protagonisti e dei suoi luoghi. Un passato che reclama il prezzo di scelte e azioni lontane ma ancora forti, presenti. Una turpe vicenda in cui risuona l'eco cinematografico dei lavori di Mario Bava, o del primo Dario Argento, caratterizzati da atmosfere pulsanti e narrazioni molto articolate, ricche di suspense e colpi di scena. Denaro, vendetta, passione, amori non confessabili, ma anche sogni, desiderio di riscatto, voglia di ricominciare: Aveni gioca al gatto col topo riducendo i sentimenti umani al pari dei tasselli di un mosaico, utilizzandoli a volte come capi di accusa, altre come alibi. Prende peso il non detto; la supposizione ed il mistero si infittiscono quando la storia inizia a ruotare attorno alle donne. Diversi personaggi femminili animano questo giallo; sono donne molto diverse tra loro, legate non solo da vincoli di sangue o di amicizia, ma anche da una vita ricca di zone d'ombra. Il lettore si troverà condotto verso le ipotesi più impensate. Ma alla fine sarà la paranoia a trionfare.
(Recensione fornita dall'autore)

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