Trama:
II romanzo narra la vicenda di un uomo che sceglie la solitudine della montagna per riscoprire il contatto con il mondo degli uomini semplici e con se stesso. Durante questo percorso, il protagonista si riapproprierà degli affetti e dei legami importanti, e scioglierà invece quei nodi che ancora lo stringono ai simulacri della vita moderna.
Commento: Mille anni ancora è decisamente un libro "fuori tempo" rispetto ad ogni aspetto della realtà moderna: stress da lavoro o per qualsiasi altra causa, consumismo, mancanza di tempo, superficialità e apparenza.
In un romanzo relativamente breve, Sallusti ci mostra un uomo che, in antitesi a tutto quello che ha contraddistinto la sua vita fino a quel momento, decide di dare un taglio netto al passato trasferendosi in una baita spartana, per dedicarsi ad un'esistenza semplice e a contatto con la natura.
Nonostante alcune considerazioni fatte dal protagonista risultino un po' eccessive, le emozioni trasmesse sono la pacatezza, la serenità, l'attenzione verso gli altri (molto dolce la figura dello "scemo del villaggio" e commovente l'amicizia tra lui ed Enrico), insieme alle riflessioni su tanti aspetti negativi della vita moderna.
In quello che sembra quasi un ritorno al passato, non si avverte alcun senso negativo; non si tratta, infatti, di un passo indietro né di un fallimento, bensì di un fermarsi a riflettere su quanto di buono ci siamo persi in nome della modernità e di un benessere legato solo all'apparenza e ai beni materiali. Molto bello.
(Maria Guidi)
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