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LE FIGLIE DEL DIO DELL'INVERNO. Intrappolate nel labirinto della bulimia
di Zaira Procopio


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  • Genere: Narrativa

    Trama:
    Ogni martedì alle 17:45 Lavinia lascia i bambini da sua madre e scappa via... Ogni martedì alle 17:45, Tiziana sale sulla metropolitana... Ogni martedì, alle 17:45, Claudia guarda nervosamente l'orologio: sa che deve uscire dall'ufficio... Questa la storia di un gruppo di donne e la storia della malattia che le affligge: la bulimia. Intrappolate in un labirinto senza vie di fuga, a metà strada tra l'illusione di controllo e la paura di provare un'emozione, ogni martedì s'incontrano e si raccontano. Nel gruppo, in cui i confini si fondono e le esperienze dell'altro si sovrappongono alla proprie, Tiziana, Laura, Daniela, Claudia, Lavinia e Lucrezia provano a scardinare i meccanismi malati delle loro relazioni e a sovvertire la convinzione che la bulimia sia una pozione segreta per non sentire più dolore.

    Commento:
    La storia di un gruppo di donne che cerca attraverso la terapia comune di superare o per lo meno arginare i danni provocati dalla malattia che affligge tutte quante: la bulimia. Donne intelligenti, attive, alcune anche affermate professionalmente, eppure insicure, sempre incerte del proprio valore, tese ad autosvalutarsi, sempre alla ricerca, consapevole o inconsapevole, di rapporti di dipendenza e sudditanza.
    Autostima sotto i piedi, la bulimia - e di contro l'anoressia - diventano l'unico mezzo per sopravvivere, perché attraverso la malattia non si sperimenta più il dolore, non si sperimenta più quella morsa al collo che stringe e non permette di respirare. Al tempo stesso ci si sente, paradossalmente, più forti perché con l'ossessivo controllo del cibo si crede di poter, di conseguenza, controllare tutto in maniera onnipotente; il vomito diventa l'unico mezzo per sopire le emozioni e sentirsi al sicuro.
    Attraverso le pagine di questo romanzo-saggio scopriamo tante storie apparentemente lontane da noi, ma in realtà con dinamiche ed implicazioni che molte donne conoscono perché le hanno provate almeno una volta nella vita, senza necessariamente sprofondare nel tunnel della malattia.
    Così incontriamo Lavinia, che ha trascorso l'intera infanzia a fare da genitore a sua madre e che ora, una generazione dopo, ripropone lo stesso tipo di mandato familiare - difficile da scardinare - al piccolo Niccolò, che deve prendersi cura di lei e preoccuparsi del fatto che non mangi abbastanza. Tiziana, invischiata in un rapporto senza futuro, totalmente annientata e tuttavia convinta di meritare indifferenza e arroganza da parte del proprio partner. Daniela, che si compiace di riuscire, dopo mesi di terapia, a mangiare l'intera colazione senza vomitarla. Laura, che continua a tenersi, nonostante tutto, un uomo che la tradisce con le prostitute e non si preoccupa minimamente della sua salute. Claudia, donna giovane e brillante, pubblicitaria di successo, in bilico tra due storie impossibili e che, alla fine, soccomberà suo malgrado.
    Fa da sfondo ad ogni capitolo la bellissima favola di Gozzano "Nevina e Fiordaprile", che diventa metafora dell'esistenza travagliata delle protagoniste: Nevina, pallida e diafana come le dee di altri tempi, il volto con il candore della neve non ancora caduta, gli occhi cerulei come l'azzurro dei ghiacciai, ma triste perché sempre sola. Quando trova finalmente il coraggio di lasciare il padre Gennaio ed innamorarsi di Fiordaprile, si rende conto tristemente che quella nuova esistenza le è preclusa, pena la sua stessa vita.
    (Raffaella Galluzzi)



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