Trama:
Pietra è nata e cresciuta in una famiglia poverissima, nella bassa Ciociaria. La sua vita scorre tranquilla, tra lavori domestici, amicizie e primi amori. La seconda guerra mondiale irrompe nella valle spazzando via ogni sicurezza, ma è una tragedia familiare che incide in maniera determinante sulla protagonista. Mentre il mondo si sta faticosamente rimettendo in piedi, Pietra è costretta ad abbandonare il luogo in cui è cresciuta e si trova da sola a dover ricostruire la propria esistenza. Il desiderio di riscatto la porta a prendere una strada sconosciuta ma pericolosa, facendole scoprire lati di sé che non avrebbe mai immaginato. L'autrice esplora il rapporto che ci può essere tra una persona ed un evento che modifica improvvisamente ed irrimediabilmente il tranquillo scorrere dei propri giorni. L'istinto di sopravvivenza porta inesorabilmente a un adattamento, ma a che prezzo? Cosa è giusto sacrificare? Se non concedi nulla, nulla avrai in cambio. Nessuna attenuante per le cause. Sullo sfondo, il ritratto del paese, fiero delle proprie tradizioni, con i propri personaggi tipici e le inevitabili contraddizioni. Una piccola parte di mondo sconvolta e trasformata dal conflitto.
Commento:
In una Ciociaria fortemente maschilista, dai colori vivi e dalle tradizioni imperiture, Pietra si trascina in una vita che subisce, nutrendosi di risentimento e delusione, parte di una famiglia che la vuole colpevole di essere donna. Dotata di forte sensibilità e di infantile dolcezza, cresce nella convinzione di non meritare amore fino a che, in una disgrazia inattesa, crede di vedere l'occasione di riscatto della sua vita.
Pietra è la figlia rifiutata che vorrebbe costringere il padre ad amarla ma che perderà la "sua guerra" e, tradita ancora una volta dalle circostanze, ucciderà ciò che era per poter nascere di nuovo, protagonista in un disegno di vendetta ed odio, di solitudine, rancore e calcolo e padrona di una morale altra, diversa... una morale "di pietra".
E' solo alla fine del romanzo che la protagonista ritroverà la propria coscienza, risvegliata dall'incontro fortuito con un personaggio importante della sua giovinezza; ma ormai sarà troppo tardi: la vita che lei stessa ha voluto le ha tolto tutto, anche ciò che non le ha mai dato e il suo cuore, ormai "di sasso" ha perso per sempre la possibilità di farsi amare.
Il romanzo si chiude sulla dolorosa solitudine di una donna che non ha più niente per cui vivere ma molto su cui riflettere: "...probabilmente nel corso di un'intera vita non è possibile individuare un preciso momento nel quale si commette l'errore fatale, quello che ti condiziona tutta l'esistenza...".
(D.R.)
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