Trama:
La protagonista è una moglie, una madre. La sua vita scorre nel tentativo di riempire un enorme vuoto dell'anima attraverso il compiacimento narcisistico datole dall'ammirazione altrui, dal desiderio che gli uomini, tutti, le dimostrano e che lei, famelicamente consuma.
Inciamperà, un giorno, in una gratificazione mancata, in un fallimento che la porterà velocemente all'ossessione, al delirio, trasformandola in una stalker.
Commento: La cattiva signora è un romanzo che, con una trama all'apparenza soft, porta il lettore nell'universo della patologia narcisistica che, in alcuni casi ed a certe condizioni, può degenerare fino allo stalking.
La storia di Jessica, infatti, appare inizialmente quella di una donna abituata ad essere al centro dell'attenzione, annoiata dalla vita e pronta a farsi coinvolgere da nuovi amanti per il solo piacere della conquista, andando avanti, però, l'intreccio assume nuove sfumature, unite ai colori tetri della malattia.
Pagina dopo pagina, il narcisismo della protagonista diventa più evidente, mentre la realtà circostante inizia ad avere due differenti versioni: quella reale e quella - falsata in modo più o meno cosciente - vissuta invece da Jessica, pronta a tutto pur di essere al centro dei pensieri di chi, almeno in quel momento, stimola il suo amor proprio rappresentando il centro del suo universo.
Bravissimi i due autori nella costruzione dell'intreccio: il romanzo, infatti, anche se scritto a quattro mani, scorre sempre in modo omogeneo, coinvolgendo pienamente il lettore. Notevole la differenza di atmosfere che si respira tra la prima e la seconda parte del libro. Se l'inizio appare pervaso - come già detto - da un clima leggero e un po' pettegolo (Jessica e le sue amiche ricordano un po' la serie TV "Desperate housewives"), nella seconda parte invece, quando il "gioco degli sguardi" assume i contorni della vera ossessione, l'aria si fa cupa ed atti di cattiveria gratuita e di follia prendono il sopravvento sulla mente offuscata di Jessica.
I sentimenti confusi della donna, il senso di frustrazione e quel sentirsi impotente che segue il fallimento dei suoi piani, sono resi in modo davvero vivido: "Una sconfitta può assumere sembianze ancor più spietate se analizzata di notte. E' il silenzio alternato al cadenzato latrare di un cane, lo stare immobili ad occhi aperti nel buio in un letto in cui non si è soli, lo sforzo compiuto per trovare la rivalsa senza poter parlare, il dover cercare risposte ed azioni ma solo con il pensiero, immaginando, senza poter eseguire."; diventa facile per chiunque, così, capire quanto basti poco perché un'ossessione degeneri e si arrivi a fenomeni come lo stalking, oggi decisamente troppo diffusi.
Interessanti e chiarificatrici le brevi note a fine libro, la prima della D.ssa D. Longo, che fornisce qualche spiegazione mirata sul fenomeno; la seconda degli autori, sulle scelte fatte per la stesura di questo libro. Davvero un'esperienza istruttiva!
(Maria Guidi)
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