Trama:
La stanza è invasa dalla polvere e dalla luce. Sono passati anni, ma a casa di sua nonna Elsa non è cambiato nulla: la bambola, il cavallo a dondolo e poi il vecchio armadio. Ad Anna basta aprirlo per tornare di colpo bambina, quando insieme alla nonna giocava a vestirsi da grande. Gli abiti ci sono ancora tutti e Anna li riconosce: stoffe che sanno di festa, di ricordi e di risate. Eppure c'è un vestito che la giovane non ricorda: ha la gonna ampia e un nastro alto in vita. ha uno stile molto diverso da quelli della nonna. Anna lo prova. Basta quel semplice gesto perché il suo mondo cambi per sempre. Quando sua nonna la vede con quell'abito, bella come non mai, capisce che è giunto il momento che ha fuggito per tutta la vita. ora che le rimangono pochi giorni di vita, non può più mentire. Lo deve a se stessa ma anche a sua nipote: deve dirle la verità. Deve confessare a chi appartiene quell'abito, deve pronunciare quel nome taciuto da anni, Eeva. Un nome che Anna non conosce. Il nome di una donna dimenticata nel silenzio, di cui non esistono nemmeno fotografie. Un nome che affonda le radici in un segreto forse incomprensibile. Spetta ad Anna capirlo. Ma per farlo deve tornare indietro a un tempo antico, a una storia di perdono, di tradimento e di bugie. Ma soprattutto alla storia di un amore unico come quello che lega indissolubilmente una madre e una figlia, nel bene e nel male. Un amore in cui tutto, a volte, può essere perdonato.
Commento:
Un armadio (la memoria), un vestito (lo stimolo che risveglia i ricordi) ed improvvisamente tre generazioni di donne si ritrovano a dover fronteggiare un ingombrante passato. La Pulkkinen ci regala una storia intensa e commovente che riesce ad essere, nello stesso tempo, originale eppure condivisibile, una di quelle storie in cui è facile riconoscersi o immaginarsi.
Elsa, Eleonoora ed Anna, su di loro il ricordo pesante e doloroso di Eeva, la donna misteriosa e sconosciuta che sembra, però, aver avuto tanto peso nella vita di tutte e tre. Ma chi era realmente Eeva? Cosa rappresentava? Perché il suo nome è stato celato per tanti anni mentre un suo vestito è ancora conservato con cura? L'armadio dei vestiti dimenticati non è una "banale" storia d'amore e tradimento, ma molto di più: è un'accurata riflessione sui sentimenti e sui rapporti umani, sul desiderio di maternità che porterà due donne - Eeva ed Anna - a tentare di vivere questa esperienza in modo indiretto, ma anche sulla vecchiaia, la malattia e la morte, vissute senza rassegnazione ma con spirito combattivo, nel tentativo di godere delle bellezze della vita fino all'ultimo momento.
L'autrice, al suo secondo romanzo (il primo inedito in Italia), dimostra una grande sensibilità nel parlare di sentimenti e una bravura altrettanto grande anche nella caratterizzazione dei protagonisti. C'è Martti, l'unico personaggio maschile di rilievo, con i suoi ricordi ed il senso di colpa, la saggezza e la tenerezza verso quella moglie che va spegnendosi; c'è Elsa, decisa a godere del tempo che le rimane senza rimpianti e, proprio per questo, pronta ad affrontare ricordi che ha cercato per troppo tempo di dimenticare; c'è Eleonoora, che deve farsi forza per affrontare l'incombente perdita che la terrorizza; c'è Eeva, voce narrante proveniente dal passato che, insieme ad Anna, svela eventi remoti eppure fin troppo vividi mentre le loro voci sembrano, a volte, sovrapporsi e il filo dei ricordi spazia continuamente tra presente e passato.
Un romanzo delicato, introspettivo e quasi intimo, un viaggio nel variegato mondo dei sentimenti, resi con grande accuratezza da questa giovane autrice.
(Maria Guidi)
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE
Il libro consigliato
Il libro consigliato
Iscriviti alla Newsletter...
...per ricevere ogni settimana le ultime novità dal nostro sito.