Trama:
Da quando la nonna è morta, Mikage è sola al mondo. Le cucine che sogna continuamente rappresentano il suo desiderio della famiglia che non ha. E, non avendola, decide di inventarsela, scegliendosi i genitori nella cerchia delle proprie amicizie. Il padre del suo amico Yuichi, per esempio, può diventare tranquillamente sua madre. Un'immagine inedita e sorprendente del Giappone, con temi e situazioni che ricordano quelli dei fumetti manga, rielaborati però attraverso una lingua letteraria e al tempo stesso agile e spigliata.
Commento:
Primo libro dell'autrice giapponese, ha riscosso immediato successo tanto che, a distanza di parecchi anni (venne pubblicato per la prima volta nel 1988), continuano ad esserne ripubblicate sempre nuove edizioni. La Yoshimoto ha uno stile semplice che si rifà spesso ai fumetti manga e, particolarmente in questa sua prima opera, ciò appare evidente, rendendo il romanzo adatto anche ai lettori più giovani.
La differenza culturale con il Giappone può lasciare un po' spiazzati, rendendo magari difficoltoso cogliere alcuni modi di fare e alcuni sentimenti, eppure l'autrice riesce esprimere con chiarezza quel che provano i protagonisti, esplorando l'animo umano e le sue emozioni in modo tale che paure e senso di solitudine, ricordi e desideri, vengano chiaramente percepiti da chi legge. Il romanzo spazia in diversi generi letterari, che vanno dall'amore al fantasy passando per il già citato fumetto manga, il tutto legato da una narrazione quasi da "diario segreto".
Un libro originale e ricco di metafore, che fa riflettere sulla vita e sulla morte; un romanzo che - per la particolarità con cui è scritto e per le differenze culturali che presenta - può essere amato o odiato, trovato ricco di significati oppure infantile e vuoto. In ogni caso, di certo da leggere.
(Maria Guidi)
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