Trama:
Fermarsi a riflettere, ragionare sugli eventi e sulle informazioni che ci piovono addosso quotidianamente, educare ed educarsi, discutere e dialogare, prevenire i comportamenti a rischio: è da tali obiettivi che prende vita questo libro, incentrato sull'uso dei blog e delle nuove tecnologie in ambito educativo, per la promozione della salute e la prevenzione del disagio in adolescenza.
Come ci si può confrontare con un universo giovanile sempre più sfuggente e con un contesto socio-culturale sempre più problematico? Cosa significa fare l'educatore oggi, nella società dei consumi, in un'epoca caratterizzata dalla diffusione di tecnologie sempre più sofisticate e potenti e dagli imperativi sociali della velocità e della performance? I nuovi media sono un pericolo da cui bisogna guardarsi, o piuttosto una risorsa per il nostro presente ed il nostro futuro? Le attuali strategie di prevenzione del disagio e di promozione della salute e le varie campagne informative su temi delicati come la dipendenza da sostanze psicotrope, risultano veramente adeguate?
Commento:
Nel mondo di oggi i social network, come si sa, rappresentano un vero e proprio paradigma socio-culturale: questo significa che molte delle pratiche sociali tradizionali passano attraverso la mediazione di internet; questa mediazione comporta, però, delle trasformazioni in chi ne fa uso, favorendo lo sviluppo di nuovi comportamenti e valori.
E' proprio su questo punto che si sofferma Marco Vagnozzi, educatore presso il Centro di solidarietà di Genova: l'autore di questo libro, infatti, usa come strumento di lavoro proprio internet e le sue varie applicazioni.
La sua idea è che si possa arrivare a prevenire il disagio e ad agire su alcune problematiche giovanili, in un modo nuovo e diverso, cioè attraverso la lettura e la costruzione di un blog insieme ai ragazzi.
Ci racconta così del progetto "Prevenzione 2.0", un'esperienza educativa incentrata sull'uso delle nuove tecnologie e una riflessione sul disagio giovanile e sull'uso/abuso di sostanze stupefacenti.
Molto interessanti sono le risposte dei ragazzi e soprattutto l'interesse prestato da questi ultimi all'iniziativa, che si manifesta attraverso proposte e riflessioni.
(Benedetta Gigli)
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