Trama:
Quelli delle Cronache sono personaggi oltre lo spazio e il tempo, anche se ritagliati e dimensionati nel tempo e nello spazio; si muovono di spalle alle quinte della storia, perfettamente sulla scena, ma come estranei allo scenario, che è non solo, ma pure, genuina cornice. Sembrano stilizzati, e tuttavia sono dettagliati, non hanno nome, e vestono precise identità; in tratti quasi finti, sono tuttavia sobriamente sinceri, avendo della favola l'indeterminatezza della collocazione e l'improbabilità, della realtà effettiva la piena umanità: figure, insomma, concretamente immateriali. (dalla prefazione di Amato M. Bernabei)
Commento:
Con il romanzo Cronache della città capovolta la Costanzo si riallaccia, brevemente, a uno dei racconti contenuti nel suo precedente libro, L'isola di Paris, infatti "Le quattro stagioni del Vecchio Granduca" riporta il lettore nel palazzo di Paris ma ci si rende presto conto che, stavolta, il vero protagonista del libro è il fiume Mosella, in cui si specchia la città, Mensuria. I suoi abitanti danno voce a una serie di racconti, distinti eppure collegati da un filo sottile, che hanno luogo durante gli anni della rivoluzione francese e gli inizi della Restaurazione.
I personaggi sono tanti e ciascuno ha, di volta in volta, il ruolo del protagonista, per narrare questa o quella vicenda dal proprio punto di vista, in base a pensieri e sentimenti personalissimi: il Filosofo, il Granduca, il bel soldato francese, il bibliotecario o ancora la ragazzina e la contessa, la sorella del prete o il generale prussiano. Personaggi senza nome, che ricoprono però un ruolo preciso a Mensuria e in base a tale ruolo agiscono.
Lo stile dell'autrice, semplice e diretto, trasmette i sentimenti con immediatezza e, allo stesso tempo, descrive la città ed i suoi scenari con immagini a tratti bucoliche, piene di poesia.
Un romanzo particolare, in cui il contesto storico serve solo da spunto per raccontare delle storie dove quel che davvero conta sono le persone e i sentimenti: amore e desiderio di libertà, avidità o voglia di potere, amicizia... in una parola, emozioni, senza tempo e senza luogo.
(Maria Guidi)