Trama:
Al confine tra la veglia e il sonno esiste una terra in cui il tempo e lo spazio sfuggono al controllo della coscienza. Lì dove l'immaginazione è padrona, lo Spirito può aprire le ali e volare libero da condizionamenti esterni, la mente può attraversare luoghi inesplorati per avvicinarsi alla conoscenza profonda del Sé. Il viaggio è il topos per eccellenza delle favole, la rappresentazione di un mutamento, di un cambiamento interiore che si rispecchia nel nostro approccio alla vita. Viaggio al limitare del tempo è l'incursione nei pensieri e nell'immaginazione dell'uomo che affronta questa metamorfosi, che cerca una nuova vista e giunge alla comprensione del potere insito in tutte le cose, nell'Universo inconoscibile, centro pulsante da cui nascono le storie di tutti i mondi.
Commento:
Di Gangi, già autore di numerosi altri libri e appassionato di cultura e religione asiatica, con questo romanzo tocca un nuovo genere, quello del romanzo esoterico. Si tratta di un libro molto particolare, una sorta di fiaba che si sviluppa in un mondo a metà strada tra realtà e sogno, nel tentativo di riavvicinarsi alle cose importanti e ritrovare se stessi.
E' un viaggio, quello raccontato dall'autore, in un mondo dove i confini razionali non esistono più e tutto si gioca essenzialmente sulle emozioni e sulle sensazioni. Colori, odori, suoni, tutto è amplificato dalle immagini evocative descritte da Di Gangi che accompagna Kedyr, il protagonista, in luoghi perduti della memoria, per riscoprire quegli insegnamenti antichi, fissati saldamente nella sua anima e nei suoi ricordi ma sbiaditi dalla quotidianità.
Un viaggio che tocca le corde più nascoste dell'essere, allo scopo di ritrovarsi e andare oltre la semplice materialità delle cose, su un piano più elevato. Molto belli i disegni che accompagnano la narrazione, suggestivi e perfettamente aderenti al testo.
(Maria Guidi)
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