Trama:
In fondo che cos’è un sogno? Non è altro che una proiezione dei nostri desideri, o forse a volte è il desiderio stesso che appare così irrealizzabile che lo paragoniamo a un sogno. Ma cosa accadrebbe se i nostri desideri più intimi, i nostri sogni, potessero turbare e influenzare la realtà? Se ognuno di noi potesse far avverare i propri sogni, cosa ne sarebbe della realtà? La realtà semplicemente non esisterebbe, persa in un sogno che durerebbe tutta una vita...
Commento:
Raccolta di otto racconti, potremmo dire di otto sogni, equamente suddivisi tra i due autori. Un libro di un'intensità particolare, un po' strano forse, ma non in senso negativo: strano per le sensazioni che lascia, impressioni appena accennate, concetti nebulosi, idee che nascono per poi sparire in un attimo, alle prime luci dell'alba.
Bianco e Squartecchia ci regalano, con quest'opera, un biglietto d'ingresso per entrare nei loro sogni e, perché no, cercare di farli nostri in modo che ciascuno possa dar loro il significato che più si avvicina al proprio sentire.
Per cogliere in pieno il senso di queste storie però, è necessario mettere un po' da parte la razionalità perché, proprio come avviene nei sogni, non tutto è lineare e logico, ma gli eventi seguono strade e percorsi a volte contorti, prima di arrivare all'epilogo desiderato oppure temuto, perché non sempre i sogni sono piacevoli, esistono anche gli incubi.
In modo davvero originale, gli autori riescono a dar vita a scenari particolari e suggestivi, brevi viaggi onirici che durano l'arco di una notte... o forse no?
(Maria Guidi)