Trama:
Due storie, due vite: quella di Massimiliano, giovane laureato che cerca di diventare avvocato, e quella di Ciro, che ha scelto la "lotta armata" che dovrebbe portare alla rivoluzione. Due strade che per caso s'incrociano, costringendo entrambi ad una riflessione che mette in discussione le loro scelte, quando Ciro, scappando da un covo di brigatisti, si nasconde in casa di Massimiliano, che così si trova, suo malgrado, a dare un contributo fattivo alla causa comunista, a cui non si è mai sentito davvero vocato. Proprio lui, che al liceo era emarginato perché non abbastanza di sinistra.
Massimiliano, in fondo, temeva di essere un qualunquista; di sinistra, certo, ma sempre qualunquista. Un compagno a parole, di quelli che non rischiano mai il culo. Eppure, quando ripensava alle manifestazioni, alle assemblee, alle discussioni, provava una strana nostalgia. Non era nostalgia per qualcosa che aveva vissuto, ma per il clima di possibilità che aveva respirato. Nostalgia delle occasioni che l'età e il periodo storico gli avevano offerto, senza che lui avesse il coraggio di coglierle. Troppo giovane nel Sessantotto, troppo prudente nel Settantasette, troppo vecchio ora.
Commento:
Anni settanta, quelli di un'intera generazione in lotta. Lotta portata avanti con speranza e convinzione, sempre pronti a combattere e mettersi in gioco per cambiare il mondo, ma a volte è così difficile capire cosa sta davvero accadendo, da quale parte stare, soprattutto quando quel che succede coinvolge in prima persona.
Massimiliano e Ciro lo sanno bene, vivendo quella realtà fatta di scontri, lotte politiche ma anche musica dei Genesis e dei Pink Floyd, perché in fondo la vita è anche quella comune, quotidiana, rappresentata dalla famiglia, dallo studio, dagli amici.
Il perso della realtà (e il crollo delle illusioni!) lo si avverte a distanza di anni, quando i cambiamenti politici del 1996 li ritrovano quasi contrapposti e, uno procuratore e l'altro brigatista, si fermano a fare un bilancio del proprio passato ed a chiedersi se, in fondo, valeva la pena vivere la propria giovinezza in quel modo. Un libro impegnato e impegnativo, che passa da uno scenario all'altro, da un periodo storico a un altro, alternando passato e presente, politica e vita privata, con un cambio anche nello stile narrativo, quasi a rappresentare la frattura che separa tutto ciò.
Interessantissimo.
(Maria Guidi)
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