Trama:
"Essere donna l'ho sempre considerato un fatto positivo, una sfida gioiosa e aggressiva. Qualcuno dice che le donne sono inferiori agli uomini, che non possono fare questo e quello? Ah, sì? Vi faccio vedere io! Che cosa c'è da invidiare agli uomini? Tutto quello che fanno, lo posso fare anch'io. E in più, so fare anche un figlio".
A trent'anni di distanza dalla sua prima e unica pubblicazione torna in libreria un classico della cultura alternativa degli anni '70. Joyce Lussu traccia una contro-storia delle donne dall'età romana al Novecento inquadrando la condizione femminile nel percorso dello scontro di classe in Occidente.
Commento:
Credo che la scelta della Gwynplaine Edizioni di ripubblicare questo libro sia assolutamente indovinata perché, a distanza di trent'anni dalla prima pubblicazione, le idee della Lussu mantengono inalterata la loro attualità, a prescindere dai cambiamenti storici avvenuti nel frattempo. Infatti possiamo vedere la storia delle donne vista attraverso gli occhi di un'altra donna, una persona che ha vissuto le esperienze più disparate: dalla guerra all'attivismo politico, dall'insegnamento alla maternità, lottando per affermare la parità tra uomo e donna in ogni campo.
Con un'analisi lucida e non imbrigliata da credenze religiose né politiche di alcun tipo, ma semplicemente basata sul concetto di uguaglianza tra uomo e donna (concetto spesso affermato in teoria ma quasi inesistente nella pratica), l'autrice creò un manifesto che racconta, attraverso i secoli e le diverse localizzazioni territoriali, la vita delle donne, ma con un occhio all'intero momento storico di volta in volta esaminato, fornendo quindi un quadro completo dell'epoca che consente di comprendere in pieno gli avvenimenti descritti.
Con una scrittura diretta e ironica, senza mai diventare pesante o noioso, il libro mostra tutti i tentativi fatti (e spesso riusciti) allo scopo di sminuire le donne, da parte degli uomini, delle religioni (tutte, non solo quella cattolica), dei politici ma anche da parte di altre donne! Vi sono sempre state infatti donne che, per motivi diversi e in base al periodo storico di riferimento, godevano di una maggiore autonomia e considerazione rispetto alle altre e si ritenevano realmente superiori (le nobildonne e le mercantesse rispetto alle contadine, solo per citare un esempio), trovando corretto che vi fosse una disparità di trattamento tra queste, loro e gli uomini.
Questo non vuol dire che la Lussu ritenesse che le donne dovessero essere sempre solidali solo perché "donne" (come affermava lei stessa "Dire che dovremmo solidarizzare perchè abbiamo tutte una vagina, è un'insensatezza, in quanto prescinde da ogni collocazione storica e politica"), ma che dovessero però avere tutte gli stessi diritti, quello si, diritti pari a quelli degli uomini.
Il discorso "donna" è affrontato per intero, quindi anche dal punto di vista dell'autonomia patrimoniale, della sessualità, del divorzio, del diritto al voto o al lavoro e tanto altro.
Un libro interessantissimo e che, a dispetto degli anni trascorsi, apre gli occhi su argomenti ancora oggi attualissimi.
(Maria Guidi)
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE
Il libro consigliato
Il libro consigliato
Iscriviti alla Newsletter...
...per ricevere ogni settimana le ultime novità dal nostro sito.