Trama:
Un vento ostinato soffia su Amour-sur-Belle, un paesino incastonato nella splendida campagna del Périgord, un paesino così scialbo che persino gli inglesi rifiutano di andarci a vivere. Qui, il barbiere del villaggio, Guillaume Ladoucette, è costretto a chiudere bottega perché una significativa percentuale dei suoi clienti con l'avanzare dell'età è diventata calva, mentre il resto cerca disperatamente di mantenersi giovane sperimentando nuovi tagli dalla concorrenza. Così Guillaume decide di avviare una nuova attività: un'agenzia per cuori solitari.
Eh sì, perché ad Amour-sur-Belle, nonostante il nome (di cui i trentatré abitanti residui ignorano l'origine) l'amore latita, mentre il tasso di litigiosità è pericolosamente alto: alcuni ostentatamente ignorano Denise Vegier perché sua nonna era stata collaborazionista; il proprietario del caffè si rifiuta di servire Madame Fournier, sospettata di aver avvelenato qualcuno con i funghi. E Madame Ladoucette e Madame Moreau si scambiano insulti da così tanto tempo che ormai sono diventati un'originale forma di saluto... In fondo quasi nessuno si innamora a prima vista, sostiene Guillaume Ladoucette, l'amore è come un buon 'cassoulet', ha bisogno di tempo e determinazione.
Peccato che lo stesso Guillaume non è ancora riuscito a dichiarare il suo amore a quella che - lui lo sa - è la sua anima gemella.
Commento:
Un romanzo d'amore davvero originale, non la solita storia sdolcinata che sprizza sentimentalismo da ogni riga e romanticismo ogni tre parole, ma un racconto divertente, frizzante, allegro, che fa sorridere per tutta la durata del racconto.
Difficile non farsi incantare dal piccolo paesino con soli 33 abitanti, dei quali l'autrice ci confida pregi e difetti, virtù e debolezze, amori e segreti; sono personaggi divertentissimi ed umani, con una vita semplice che potrebbe essere quella di ciascuno di noi ma che nello stesso tempo viene narrata con una tale originalità da rendere il romanzo davvero delizioso.
Gli avvenimenti si susseguono in un vortice ininterrotto, a volte con scene che possono apparire al limite dell'assurdo ma che vengono narrate con un modo di raccontare che le fanno apparire perfettamente integrate nel romanzo e praticamente normali!
La ripetitività con cui vengono descritte certe scene, sempre uguali in ogni gesto ed in ogni parola, ci ricorda con immediatezza come molto spesso, anche nella nostra vita, certi gesti e piccoli rituali si ripetano invariati nonostante il passare degli anni.
Il lieto fine è d'obbligo in una lettura così piacevole e si resta con la sensazione di aver letto una piccola perla, deliziosa, sopra le righe, divertente, piena di freschezza e di semplicità.
Davvero bello, da leggere!
(Maria Guidi)
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