Trama:
Francesca è una ragazza che abita in un piccolo paese del Sud dell'Italia e lì vive il dramma di una gravidanza che lei desidera fortemente ma che i genitori, e in particolare la madre, non accettano e contrastano. Questa circostanza e la solitudine che ne conseguirà, in breve tempo le permetteranno di avere una visione completa del reale che prima non era riuscita a cogliere e la costringeranno a diventare adulta, attraverso un percorso di maturazione lungo e doloroso. Questo romanzo è la celebrazione della vita contro tutti i luoghi comuni e i pregiudizi. Essere embrioni è uno stadio della nostra esistenza, la legalizzazione dell'aborto è solo la drammatica soluzione di una società che ha fallito nel trasmettere consapevolezza e informazione.
Commento:
Opera d'esordio di Maria Gangemi, "La legge del più forte" è un romanzo breve ma di grosso impatto emotivo che tratta il tema dell'aborto in modo molto diretto e senza giri di parole. Attraverso i protagonisti del romanzo, infatti, l'autrice esprime chiaramente il suo punto di vista su questo difficile argomento, esponendo a chiare lettere il concetto che "L'aborto è un infanticidio anche se non si vive come tale. Se tutti siamo stati degli embrioni, come si fa a non considerarli degli esseri umani?" (pag. 30).
Il libro è molto intenso, non solo per l'argomento trattato ma anche per il coraggio con cui l'autrice dichiara, senza mezzi termini, ciò che pensa dell'interruzione di gravidanza, esprimendo idee dirette come un pugno nello stomaco. Forse non avrebbe guastato una valutazione un po' più obiettiva anche delle posizioni contrastanti quella della protagonista.
Qualche ingenuità nella trama non manca, sia perché alcuni aspetti della storia sono dati per scontati, mentre in realtà non risultano così ovvi al lettore, sia perché trattandosi di un romanzo breve, l'autrice ha sintetizzato anche punti che, probabilmente, avrebbero meritato un approfondimento maggiore per dare completezza alla storia.
Nonostante tutto questo, si tratta di un libro davvero interessante e che vale sicuramente la pena leggere, soprattutto per gli adolescenti (a cui l'autrice si rivolge maggiormente), grazie alle riflessioni che obbliga a fare.
(Maria Guidi)
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