Trama:
Luglio 1956: il transatlantico italiano "Andrea Doria" sta compiendo la sua centunesima traversata da Genova a New York, quando non lontano dalla costa americana entra in collisione con una nave svedese. Giugno 2000: la squadra speciale NUMA, al comando di Kurt Austin, affiancato dall'ingegnere Joe Zavala, salva da un attentato Nina Kirov, un'archeologa che ha appena rinvenuto una statuetta maya nelle acque del Marocco. Nel frattempo un'altra archeologa sembra aver trovato nello Yucatán la prova dei contatti tra maya e fenici in epoca precolombiana e arriva a ipotizzare un quinto viaggio di Cristoforo Colombo... Mentre le due piste si aggrovigliano sempre più, Austin e Zavala vengono risucchiati in un vortice di misteri che affondano le loro radici in tempi remoti, vortice che rischia di stritolarli, perché la verità cui si stanno avvicinando è molto pericolosa...
Commento:
Un'avventura sopra le righe non sempre avvincente al punto giusto.
La storia è ben architettata e ottimamente raccontata, ma le descrizioni a volte sono eccessive e a tratti noiose.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati e dopo poche pagine risultano familiari, ma i due protagonisti sono veramente "troppo" per un racconto del genere: un misto di Rambo e James Bond in una Mission Impossible. Quasi due esseri immortali con una intelligenza superiore: non si fatica a trovarli simpatici ma poco credibili.
Nel complesso è un libro consigliato per una lettura leggera, ma bisogna armarsi di pazienza. Infatti di queste 500 pagine viene da pensare che almeno 200 sono di troppo, e quando ci si imbatte in alcune descrizioni per "addetti ai lavori", a volte poco scorrevoli, viene voglia di chiudere e passare ad altro.
(Norberto Loricati)