Trama: Aveva un tatuaggio sul seno destro, un piccolo fiore stilizzato che apriva la corolla a chela attorno al capezzolo bruno. Non osavo muovermi. Ero incatenata nell'ammirazione del corpo di Tabata. Stentavo a respirare. Chiusi gli occhi. La visione del vento. Le cellule della femminilità si risvegliavano dal lungo letargo. Portavano alla luce gli infiniti tesori nascosti nel mio corpo di donna. Accostai la bocca a quel fiore, lo mordicchiai. Mi parve di sentire il sapore di un fiore autentico. Poi i nostri corpi aderirono, serrati.
Maura è una giovane donna segnata. Segnata dal rifiuto della nascita. Segnata dal vuoto della famiglia. Segnata da un corpo ingombrante e inaccettato. Maura è una creatura perduta che si aggira sul palcoscenico deserto di una Milano gelida e impalpabile. La sua esistenza diventa una lenta ma inesorabile discesa agli Inferi dove il delitto è il solo gesto per affermare la propria identità: Maura uccide con sovrana indifferenza. Uccide per nascere, uccide per sesso, uccide per proteggersi, uccide per fare giustizia. Maura è la donna-che-uccide perché diversamente non sarebbe nulla.
Commento:
Davvero difficile credere che questa sia un'opera d'esordio, perché si tratta di un libro che si legge tutto d'un fiato, un libro che risulta impossibile interrompere a metà, una volta iniziato! Duro, violento, doloroso, trascina il lettore in una storia torbida e particolare, che affronta argomenti difficili e che, a prescindere dalle convinzioni personali di ciascuno, non può lasciare indifferenti. Sono pagine che trasudano rabbia, dolore ed odio, intervallati da una piccola parentesi in cui nella vita di Maura, la protagonista, si affacciano per qualche breve istante, gioia e speranza, fino all'epilogo che porta, ancora una volta, dolore e totale disillusione.
Rapporti familiari, religione, sessualità, malattia e manipolazione della vita altrui, sono solo alcuni dei tanti argomenti su cui Alvino fa riflettere, in una storia che è un susseguirsi di emozioni e colpi di scena. La trama avvincente, uno stile di scrittura forte ma lineare e senza fronzoli, consentono al lettore di conoscere Maura, pagina dopo pagina, scoprendo una donna che ha imparato ad uccidere per difendersi… o forse, solo perché questo è il suo destino.
La storia scorre via veloce, le scene sono particolareggiate e ben descritte senza mai eccedere con dettagli troppo crudi o violenti; forse qualche piccola ingenuità nella trama si incontra, ma sono davvero piccolezze che nulla tolgono a questo libro che lascia senza fiato!
(Maria Guidi)
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