Trama:
Pietro Paladini può dirsi un uomo fortunato: ha un lavoro che gli dà grandi soddisfazioni, una donna di cui è innamorato, una figlia di dieci anni. Ma un giorno di fine estate, mentre al mare salva una sconosciuta dall'annegamento, accade l'imprevedibile. E nella vita di Pietro si apre una piega che ingoia tutto. In quello stesso istante, infatti, a chilometri di distanza la sua compagna viene stroncata da un malore. Incapace di affrontare il presente, Pietro comincia a passare le giornate davanti alla scuola della figlia. Rimane lì, immobile, a osservare i volti e i gesti delle persone intorno a lui, quelli teneri di un bambino down o quelli intriganti di una ragazza che porta a passeggio il cane: in un "caos calmo" che gli permette di vedere, come mai aveva fatto, gli altri e sé stesso. I colleghi, gli amici, i parenti accorrono da lui per consolarlo e finiscono per confessargli le loro pene e le loro speranze. Pietro ascolta, guida, partecipa e a poco a poco, attraversando il dolore e il senso di colpa, approda alla più semplice verità: l'accettazione della natura umana nella sua forza come nella sua debolezza...
Commento:
Può un romanzo essere contemporaeamente statico e in movimento, immobile ma pieno di vita e di emozioni? La risposta è si ed infatti Veronesi ci riesce benissimo!
Con il suo libro egli trasmette, nonostante la staticità che caratterizza la figura di Pietro, emozioni e riflessioni che toccano il lettore. Chi dice che per elaborare un lutto è necessario impegnarsi anima e corpo in qualcosa che distragga dal dolore? Pietro fa esattamente il contrario: decide di fermarsi e lasciarsi vivere, giorno dopo giorno, restando fermo davanti alla scuola della figlia a pensare e riflettere sulla propria vita, sul senso di colpa, sul dolore. Mentre lui si ritira in questa sorta di non-vita, isolandosi da tutto, è la vita stessa che invece continua a scorrere e va a cercarlo. Gli amici, i colleghi, i passanti, vanno da lui e, invece di consolarlo, iniziano a sfogarsi per i problemi e le ansie quotidiani, mentre Pietro, che vive tutto con un apparente distacco, prende atto di quel che gli succede intorno, partecipa ai loro drammi e un po' per volta si riappacifica con quella vita che comunque va avanti, a dispetto delle colpe o dei meriti che ogni uomo ha.
Ben scritto, profondo, a tratti commovente, un libro che vale davvero la pena leggere.
(Maria Guidi)
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