Casa Editrice: Eremon Edizioni - 291 pagine
Disponibile in formato ebook
Genere: Fantascienza
Trama:
Anno 1979, nel laboratorio di una città sconosciuta, giace apparentemente senza vita il piccolo Anton, sdraiato su un lettino ospedaliero. Un tumore lo sta lentamente consumando e la sua unica possibilità di sopravvivere risiede in una sostanza sperimentale. Il viscoso liquido nero si muove lento nelle vene, al suo capezzale una donna gli stringe teneramente la mano, piangendo.
Anno 2040. Un uomo è stato privato di tutto. Hanno annebbiato la sua coscienza e spento ogni sogno che un essere umano desidera veder realizzato per sé e la sua famiglia. Ha appena appreso di essere una cavia e, l'ira che matura nel suo animo da tempo, cede il passo alla rassegnazione. Solo quella strana sostanza nera può salvarlo. O ucciderlo.
Cosa accomuna due vite così lontane nel tempo, Quale intreccio le lega? Un thriller mozzafiato dove l'unica certezza va cercata nel buio, nel nero profondo di quel liquido così ambito. La Substantia.
Commento:
Un bel libro di fantascienza che inizia con una vera chicca: una scena estrapolata e messa come prologo per dare un assaggio di quella spespense che, grazie ad una scrittura fluida e chiara, accompagnerà il lettore in un racconto nel quale risultano mescolati molti temi, alcuni dei quali inizialmente possono apparire fuori luogo, ma alla fine, quando il quadro sarà completo, ci si rende conto che nulla era stato lasciato al caso.
Il romanzo è strutturato con un'alternanza di storie, e di relativi personaggi, che sembrano distanti (geograficamente e temporalmente) e slegati fra loro, quasi come se fossero riportate due storie completamente separate: in una vediamo un bambino, un piccolo genio, malato terminale, e la conseguente affannosa ricerca dei genitori per trovare una possibile soluzione, anche sperimentale e rischiosa, pur di salvargli la vita; in un'altra assistiamo al racconto di una famiglia felice, scene da romanzo rosa, con dialoghi di vita quotidiana fra colazioni, lavoro, gite e cene con gli amici, il tutto apparentamente fuori contesto.
Dopo qualche capitolo, però, ci si rende conto che la narrazione procede come dei cerchi concentrici, avvicinandosi verso un fulcro centrale dove tutto diventa più chiaro e prendono senso anche quei particolari che apparivano insignificanti.
La trama intrecciata e ben articolata mostra le evidenti capacità di Simone Pinna nel descrivere ogni particolare e nel guidare lo spettatore sempre al centro della scena. Queste capacita sono particolarmente evidenti quando in alcune parti vengono rilasciati dei piccoli indizi per far credere al lettore di aver "indovinato" la trama e il finale, o di essere stato così scaltro da aver compreso il legame di tutta la storia, ma ciò che si è intuito, in realtà è solo ciò che torna utile all'autore per condurre ancora il gioco e sviluppare nuovi filoni fino ad allora sconosciuti.
Il futuro che fa da sfondo, per quanto preveda la presenza di figure aliene, in verità non è poi così distante da ciò che viviamo quotidianamente, anzi potremmo dire che si tratta di un racconto fantascientifico "con i piedi per terra", nel senso che troviamo temi fondamentali come la famiglia e l'amore che risultano essere il motore di tutte le decisioni dei protagonisti. Inoltre, l'ingerenza della politica e degli Stati nella vita dei cittadini per la conquista di un potere assoluto, a discapito di privacy e intimità, non è poi molto distante dalla realtà e dalla cronaca dei nostri giorni.
Questi temi servono anche da spunto per qualche riflessione sulle reazioni che ognuno di noi potrebbe avere se perdesse tutto ciò per cui vale la pena vivere rimanendo solo in balia di chi, selezionando le informazioni, riesce a costruire un punto di osservazione limitato, allo scopo di distorcere la realtà e minare le convinzioni più radicate facendo perdere di senso persino ai concetti di "bene" e "male".
Il finale, per quanto originale, forse è un po' troppo concentrato e ristretto, infatti dopo tante pagine sulle vicissitudini dei protagonisti, tutto si conclude bruscamente in poche righe senza dare la possibilità di conoscerne gli sviluppi.
Un'ultima citazione la meritano le illustrazioni che, di tanto in tanto, rappresentano graficamente la parte precedentemente raccontata, dando maggiore forza a quelle immagini che erano già state ottimamente disegnate nella mente del lettore con capillari descrizioni.
Consigliato sicuramente agli amanti del genere e a chi volesse distrarsi con una storia che permette anche qualche riflessione sull'indole umana e sulle degenerazioni di singoli scienziati che, pur di raggiungere il risultato prefissato, perdono di vista il senso etico della ricerca.
(Norberto Loricati)
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