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Sguardo inquieto
di Donatella Garitta Saracino

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  • Le prime 30 pagine disponibili qui

    Casa Editrice: Carta e penna - 222 pagine
    Disponibile in formato ebook




  • Genere: Narrativa

    Trama:
    Il dottor Masselli è un pediatra di mezz'età, lavora all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino, svolge la libera professione nel suo studio, è sindaco in un paese della cintura, è sposato e ha una figlia. La sua vita scorre come tante sino a quando la sua assistente lo trova morto, nello studio: evirato e finito con un bisturi nel cuore. Il commissario Cantamessa è incaricato del caso e con l'ispettore Raimondi inizia a scavare nella vita del medico. Suppongono subito che l'omicidio sia stato commesso da una donna, non tanto gelosa, quanto infuriata. Mentre il commissario Cantamessa indaga sull'omicidio del dottor Masselli, l'ispettore Raimondi cerca di far luce su un'esplosione in un centro commerciale che ha provocato quattro morti, molti feriti e portato alla luce un cadavere, murato anni prima nelle fondamenta dello stabile, originariamente adibito a fabbrica di biscotti e poi riqualificato. Nell'esplosione è coinvolta anche Emma, la donna che il commissario frequenta da qualche tempo...

    Commento:
    Ci troviamo davanti a un bel giallo "nostrano", ambientato a Torino e con personaggi che possono somigliare alle nostre realtà quotidiane, senza rimandi alle più classiche serie televisive americane, come purtroppo accade sempre più spesso per questo genere letterario.
    Gli ingredienti sono tanti: vita pubblica e vita segreta, incapacità di accettare il "diverso", dolore interiore per affetti mancati, un senso di giustizia personale costantemente tradito e un conseguente desiderio di rivalsa. A queste basi l'autrice (che si occupa di malattie rare) aggiunge le proprie conoscenze personali per dar vita ad una storia ben scritta e ben costruita, con gli opportuni salti temporali che permettono di comprendere un po' alla volta il vissuto dei personaggi, tutti caratterizzati e descritti nelle varie fasi della propria vita: familiare, pubblica e lavorativa.
    Il risultato è un romanzo che incuriosisce al punto giusto per arrivare fino ad un coinvelgente finale, con l'interesse che non viene mai meno.
    Quando la lettura è finita, restano alcuni spunti di riflessione.
    Il primo sicuramente è la netta differenza che spesso si riscontra fra giustizia e legge. Quest'ultima ovviamente non ammette eccezioni, e non può sicuramente ammetterne per reati gravi come l'omicidio, ma scorrendo le pagine e comprendendo fino in fondo la vita e i comportamenti della vittima, si ha meno pietà per la sua morte.
    Il contrario accade per l'assassina, che alla fine risulta essere la vera vittima per tutto il male che ha dovuto subire nel corso degli anni, male che ha fatto nascere in lei un naturale e inevitabile desiderio di rivalsa fino a un gesto estremo per tentare di rimettere a posto le cose (almeno mentalmente).
    La seconda riflessione che nasce leggendo queste pagine, è un'analisi della nostra società e di come ci "nutriamo" degli scandali e delle disgrazie altrui. Con trasmissioni pseudo-giornalistiche che riempiono le nostre serate televisive dove, come in uno stadio, troviamo telespettatori che "tifano" per l'una o per l'altra parte, bramosi di conoscere le tante verità che contornano ogni dramma umano e che costruiscono la propria opinione in base a indizi e sospetti spesso lontanissimi dalla verità dei fatti.
    E poi ci sono i giornalisti, a volte spietati, che scavano nella vita delle persone portando in piazza piccoli segreti solo per fregiarsi di un successo personale e per avvalorare tesi che poi nulla hanno a che fare con la verità giudiziaria, senza porsi scrupoli e domande; senza pensare che quando lo scandalo avrà fatto spazio al successivo scoop, si lasciano indietro esseri umani che al dolore per una perdita, devono aggiungere anche il dolore per una società che li ha giudicati e additati per episodi che erano assolutamente indipendenti dall'accaduto.
    Quindi una lettura consigliata agli amanti del genere, per qualche ora di suspense e per qualche acuta riflessione.
    (Norberto Loricati)



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