Casa Editrice: EGA-Edizioni Gruppo Abele - 160 pagine
Disponibile in formato cartaceo e ebook
Genere: Saggio
Trama:
"Quali le ragioni per cui, nel breve volgere di un biennio, una proposta che suonava ai più come scandalosa e irritante, lontana dalle dinamiche sociali e dai processi economici, poco più che una provocazione di ambienti accademici radicali o di movimenti sociali minoritari e incapaci di alleanze credibili, è diventata il fulcro di un così intenso e appassionante dibattito? Una su tutte: perché il reddito di base sta diventando un principio di organizzazione sociale intuitivo e irrinunciabile così come lo sono diventati, in altre epoche storiche, l'abolizione della schiavitù o il voto alle donne".
Recensione: Il diritto a un reddito di base è un saggio che tratta argomenti di assoluta attualità, ripresi ciclicamente dai vari media e dai partiti politici di spicco che, in occasione delle consultazioni elettorali, tentano di influenzare il voto lanciando di volta in volta nuove proposte che, in verità, di nuovo hanno ben poco.
Giuseppe Bronzini, con il suo libro, si propone di fare un po' di chiarezza spiegando in che modo l'idea di un reddito di cittadinanza si sia fatta strada nel pensiero economico e quali siano le motivazioni per cui tutte le società avanzate del nostro tempo hanno intrapreso un percorso socio culturare per arrivare, in vario modo, ad un sostegno più generalizzato alla popolazione, tentando di superare il "vecchio" concetto di assistenzialismo.
L'autore ha strutturato questo suo lavoro come una sorta di tesi, iniziando con una ricerca storica che parte addirittura dal pensiero dei filosofi greci (questa parte, per la verità, appare un po' dispersiva), passando poi per la rivoluzione industriale, e giungendo infine ad un'analisi della condizione economica attuale in cui la robotizzazione sta escludendo il lavoro umano da quasi tutti i processi produttivi. E' questo il motivo cardine che rende di fatto indispensabile una redistribuzione del reddito per recuperare quelle fasce della popolazione che altrimenti verrebbero escluse dalla possibilità di vivere un'esistenza dignitosa. Infatti, con pochi semplici calcoli, l'autore ci mostra come un numero limitato di aziende operanti nel settore informatico e dei servizi, con un sempre minore utilizzo di personale, concentrino la maggior parte del reddito in poche mani.
Il libro prosegue spiegando per punti ciò che prevede la politica comunitaria, facendo anche un interessante confronto su quanto è già stato messo in atto dai singoli Paesi membri. L'Italia purtroppo ne esce come il fanalino di coda con dei costosi e disorganizzati tentativi (come la social card) che sul piano dell'efficacia non hanno prodotto alcun risultato.
Il lavoro di ricerca è degno di nota ed un glossario alla fine del testo aiuta a comprendere meglio la terminologia utilizzata che potrebbe confondere il lettore poco avvezzo a questi argomenti.
Un libro sicuramente utile a chi volesse approfondire delle tematiche destinate ad essere sempre più al centro del dibattito sociale dei prossimi anni e che, direttamente o indirettamente, toccheranno tutti da vicino, indipendentemente dalle opinioni politiche a cui ci si ispira.
(Norberto Loricati)
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