Casa Editrice: Libromania - 284 pagine
Disponibile in formato cartaceo e ebook
Genere: Narrativa
Trama:
Il romanzo Il bambino di carta racconta la storia appassionante, drammatica e coinvolgente di una famiglia travolta dal successo e di un bambino privato dell'infanzia sullo sfondo della Londra degli Anni Ruggenti. Tate e suffragette, club esclusivi per gentiluomini e reduci feriti nel corpo e nell'anima, scioperi di chi ha fame e le lussuose serate di gala a teatro, la dimensione privata e segreta dei più grandi nomi della letteratura inglese, i perversi meccanismi del successo letterario, la genesi bizzarra di un capolavoro nato per caso, l'incomunicabilità tra padri e figli, il bullismo, gli orrori della guerra e molto altro ancora nelle pagine di un romanzo mozzafiato.
Winnie the Pooh non l'ha creato Walt Disney. L'ha inventato Alan A. Milne, uno scrittore inglese nella Londra degli Anni Venti. E nelle pagine del suo libro lo ha fatto interagire con Christopher Robin, un bambino che esisteva davvero ed era suo figlio. L'orso Winnie è diventato così famoso che la sua ombra si è proiettata sulla vita del ragazzino in carne e ossa, trasformandolo in una creatura di carta destinata a non crescere mai, come in un film dell'orrore.
Questo bio novel, basato sulle autobiografie dei protagonisti, ne racconta la vicenda autentica. Per saperne di più http://ilbambinodicarta.it/
Recensione:
Chi non ha mai sentito parlare di Winnie the Pooh e del suo amico umano Christopher Robin? Ne Il bambino di carta Marina Migliavacca Marazza ci racconta la realtà nascosta dietro la fiaba, la prigione celata tra le rassicuranti fronde del Bosco dei Cento Acri.
Una scrittura scorrevole e piacevole, fortemente evocativa e comunicativa, ci trasporta nella vita di Alan Milne, ma principalmente in quella di suo figlio Billy Moon, come soleva farsi chiamare il piccolo Christopher.
Un romanzo di narrativa sostenuto dalla verità di un'accurata ricostruzione delle vicende, ma anche del periodo storico e culturale nel quale sono immerse, che incanta per la facilità con la quale il lettore entra in contatto con la trama.
La comunicatività della scrittrice fa sì che le emozioni e i travagli dei protagonisti diventino propri del lettore, rendendolo capace di comprendere le molte sfaccettature che il romanzo propone.
Il difficile mestiere del genitore e gli errori che inevitabilmente si fanno verso i figli, più o meno grandi e più o meno consapevoli, è sicuramente uno degli argomenti principali.
Milne, scrittore eclettico con un carattere riservato che non ha mai superato gli orrori visti in guerra, è reso molto bene. Le sue difficoltà comunicative, specie verso il figlio, ma anche con gli altri, lo fanno sembrare freddo, anche antipatico, ma nell'animo molto ribolle, come la gratitudine verso l'idea che lo ha reso famoso e nel contempo l'astio verso quelle parole che lo hanno rinchiuso nello stretto ruolo del creatore di Winnie the Pooh.
E il figlio? Un bambino sensibile, timido ed intelligente che la gente non riesce a separare dal bambino di carta, da quel Christopher Robin dei racconti e delle poesie. Una celebrità per i grandi, un ragazzino da bullizzare per i coetanei e i ragazzi più grandi.
Non è facile l'infanzia e l'adolescenza di Billy Moon. Le angherie dei compagni, la madre distante affettivamente e il padre che lo ama, ma non sa come dirglielo. Unico punto di riferimento la tata che lo ha cresciuto, ma non può seguirlo per sempre.
Sentimenti mirabilmente riportati dall'autrice che, con questo romanzo bello, intenso e venato di tristezza, ridà spessore e identità a un bambino che ritorna a essere vero e tangibile.
Il libro si conclude con la luce della speranza e di una vita possibile, lontana da quell'orsetto con poco sale in zucca, che la fantasia ha trasformato in un amico ingombrante e troppo spesso scomodo.
Si legge in un fiato, si ama da subito, un romanzo splendido.
(Tatiana Vanini)
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