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Genere: Giallo

Trama:
Arrivato alla settecentesima pagina della biografia di Bismark, Louis Kehlweiler, detto il Tedesco, ex investigatore del ministero degli Interni francese, si ritrova a indagare sull'ennesimo crimine. Un serial killer uccide brutalmente donne sole in giro per Parigi e il presunto colpevole non è che un povero di spirito, confuso e apparentemente inoffensivo. Ma i fatti, a ben guardare, non hanno mai una faccia sola. Meglio così: perché dove le cose non sono semplici come sembrano, tutto sommato, ci si sente a casa. Il romanzo gioca a nascondino con il genere poliziesco, i suoi codici, i suoi stereotipi e produce, in questo modo, un insospettabile effetto di realtà.

Commento:
La Vargas continua a viziarci con il suo stile semplice ma al tempo stesso accattivante, con la sua accuratezza nella ricerca dei particolari che rende ogni romanzo una piacevole scoperta dall'inizio alla fine. Il titolo italiano prende origine da una poesia del poeta ottocentesco francese Gérard de Nerval, i cui versi ispireranno l'agire dell'assassino di turno, che uccide giovani donne a colpi di forbice. Toccherà agli Evangelisti, Marc Vandoosler, Lucien Devernois, Mathias Delamarre, studiosi di storia, a Ludwig Kehlweiler, detto Il Tedesco, e a Vandoosler il Vecchio, ex poliziotto dalla carriera piuttosto confusa, fare luce sui delitti che insanguinano Parigi.
La storia si sviluppa senza particolari colpi di scena, tuttavia l'attenzione rimane alta dalla prima all'ultima pagina, forse proprio per l'eccezionale capacità della Vargas di attrarre il lettore nel vortice della vita dei suoi personaggi, personaggi sempre ben caratterizzati, che sentiamo a noi vicini, quasi come se li conoscessimo da sempre e ne condividessimo la quotidianità. E come non sentirci vicini agli Evangelisti, che pur praticando professioni importanti (un medievalista, uno storico dell'età contemporanea e uno studioso di preistoria) sono costretti a condividere una topaia, perché non riescono a pagarsi l'affitto di un appartamento ed anzi devono anche arrotondare lo stipendio facendo lavoretti di ogni tipo, compreso lo stiro al proprio domicilio di vestiti altrui? O come non provare simpatia per Il Tedesco, alle prese con la traduzione di una voluminosa biografia di Bismarck e come unico compagno di stanza un rospo di nome Bufo?
La ricerca del colpevole darà a tutti la possibilità di risvegliarsi dal torpore delle loro esistenze apparentemente piatte: progetti falliti, idee in ritirata, considerevole miseria mentale lasceranno il posto ad una rinnovata spinta vitale e i protagonisti, improvvisati detective, arriveranno a smascherare il colpevole e ad assicurarlo alla giustizia.
(Raffaella Galluzzi)

Della stessa autrice:
Il morso della reclusa



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