Trama:
Il titolo è un invito, un monito ad accogliere i pensieri e le emozioni della giovane autrice, Argeta Brozi. E' lei stessa a chiarirne il significato: "Prendimi l'anima perché chiunque legge il libro - e quindi lo ‘prende' - si appropria di una parte di me: legge le mie emozioni, i miei sentimenti, i miei personaggi... ".
I racconti vanno intesi quindi come doni, oggetti di condivisione con il lettore, al quale offre attimi strappati al suo vivere quotidiano, il sentire di una giovane donna, la cui identità è divisa tra gli echi delle sue origini e il presente. I personaggi delle storie mostrano un repertorio di situazioni e universi da conoscere e comprendere, in una raccolta di fugaci ma intensi frammenti, narrati con immediatezza, sincerità e ironia.
Commento:
Raccolta di oltre quaranta brevi storie, questo libro è stato davvero una sorpresa, infatti mi è piaciuto moltissimo, nonostante io sia per i romanzi e non per le brevi storie, ma i ritagli di vita quotidiana narrati dalla giovane autrice non possono lasciare indifferente nessuno.
Le storie sono variegate, parlano di vita, di amore, di quotidianità, con un linguaggio diretto e una freschezza che toccano il lettore, passando da storie divertenti e che non possono non strappare un sorriso ("La zanzara" ad esempio), ad altre che, dirette come un pugno nello stomaco, ti fanno sentire la tristezza e il dolore dei protagonisti (come in "E osate chiamarvi uomini", "Colloquio di lavoro" o "Le parole non dette", quest'ultimo davvero commovente!).
Forse c'è un po' d'ingenuità qui e là, alcune storie sembrano in attesa di un finale, ma sono piccolezze che non alterano assolutamente la bellezza di questo romanzo perché, al contrario di quel che dice l'autrice, è lei a prendersi l'anima del lettore e non il contrario!
Da leggere.
(Maria Guidi)
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