Genere: Viaggi

Trama:
"Mi sono allontanato dalla strada finché, in cima a una minuscola collina, non ho trovato la radura sabbiosa che cercavo tra gli eucalipti nani. Le 'Molte Teste' erano proprio di fronte a me e 'La Roccia' era appena discosta, sulla sinistra. Era il luogo ideale per attendere il tramonto. Annegato tra il rosso della sabbia e le macchie amaranto del luppolo selvatico, mentre il sole calava il malva delle montagne è defluito sempre più nel blu. Quando i raggi solari sono diventati orizzontali, e filtrando tra 'testa' e 'testa' hanno dipinto immense spade di sole luce tra le ombre proiettate dalle rocce, le Kata Tjuta sono sembrate galleggiare sulla pianura trasfigurando in quelle che gli Anangu affermavano che fossero: colline mistiche e magiche. A lato, nello stesso momento, grazie agli ossidi di ferro presenti sulla sua superficie, The Rock è parsa lievitare e poi dissolversi nel cielo, ancora intensamente azzurro, come una fiammata sanguinosa."
Questa ed altre immagini, unite a riflessioni di viaggio e di vita, accompagnano il lettore in un itinerario di quindicimila chilometri in autobus, a piedi, in bicicletta, in 4x4 e in barca attraverso il continente Australia e dentro il continente Uomo.

Commento:
Mi sono sempre piaciuti i diari di viaggio perché credo che conoscere un nuovo Paese attraverso gli occhi di una persona "comune", cioè non di qualcuno che si limiti a fare una lezione di geografia ma a vivere davvero un luogo, assorbendone colori, suoni e sensazioni, è una cosa che ti permette di vedere con altri occhi qualsiasi posto, che è sempre molto di più di due montagne, tre fiumi e qualche città! Molto spesso però sono rimasta delusa perché il modo di scrivere poco fluido e noioso, le bellezze naturali narrate in modo troppo "da documentario", lo scarso interesse verso gli abitanti delle zone visitate, con tradizioni e relativa cultura quasi ignorati, rendevano il libro davvero poco diverso da molti testi scolastici.
In questa occasione non è stato così, l'autore è riuscito a scrivere un libro avvincente come un romanzo, che mescola tre mesi di vita ed esperienze personali ad un viaggio alla scoperta di un Paese che non è solo territori immensi e canguri, ma molto altro.
La descrizione delle sue bellezze naturali, precisa ma semplice, permette a chi legge di "vedere" nella sua mente le immagini degli splendidi luoghi descritti, come se davvero fosse lì ad ammirarle di persona, ed è intervallata dal racconto della storia degli aborigeni, con il loro Dreamtime e le Songline, termini che il lettore impara a conoscere pagina dopo pagina, rimanendo sempre più affascinato da una cultura assolutamente sconosciuta agli occidentali; tutto ciò si alterna con la descrizione dei sentimenti e delle riflessioni dell'autore, con le sue esperienze personali e le sue emozioni che consentono al lettore di sentirlo vicino e fanno crescere pian piano la voglia di scoprire insieme a lui nuovi luoghi incontaminati, di condividerne l'ansia per i piccoli contrattempi, la gioia per le esplosioni di colore di un tramonto, il divertimento per l'incontro con un koala, lo stupore per la vita degli aborigeni, la nostalgia di casa che, prima o poi, si fa sentire.
Il risultato di tutto ciò è un libro non solo scorrevole (cosa che sarebbe già un grosso merito rispetto a molti altri racconti di viaggio) ma piacevolissimo, che riesce ad unire alle indicazioni pratiche necessarie per chiunque voglia affrontare un viaggio in Australia, i suggerimenti per luoghi assolutamente da visitare e le nozioni sulla storia dei popoli aborigeni che, normalmente, vengono trascurate perdendo moltissimo senza neanche saperlo.
Davvero notevole.
(Maria Guidi)

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